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Cronaca di un miracolo dialettico che neanche Platone

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NdJ: "Cronaca di un miracolo dialettico che neanche Platone"...e la grammatica???

Comunque.

Ore 10. Appuntamento in Caffetteria con i miei compagni di lavoro di gruppo di International Marketing.

Convocati:
- Il sottoscritto
- Nils, tedesco
- Sebastien "la cozza", francese
- Tyler, Wisconsin, U.S.
- Alexandrina, russa, non pervenuta

Dobbiamo lavorare al caso Body Shop, roba apparentemente facile, una ventina di pagine.
Metto la sveglia alle 7.45 per leggerlo stamattina.

Alle 7.45 la sveglia suona.
Alle 7.45 e tre secondi do una manata e la spengo.

Ore 9.41. Per puro caso qualcuno si mette a trapanare credo al piano di sotto e mi sveglia.
Ecco ciò che accade nell'ordine:

1. Bestemmia perchè odio svegliarmi di soprassalto
2. Bestemmia perchè vedo l'orologio e sticazzi sono in ritardo
3. Bestemmia perchè mi viene in mente che devo leggere il caso
4. Bestemmia perchè appena alzato centro col mignolino del piede il bordo del letto con una violenza che manco Roberto Carlos
5. Bestemmia perchè apro di un dito la finestra ed entra un'aria ghiacciata (5 gradi!) e siamo ancora a settembre, chiapperi.

Insomma, iniziamo bene.

Mi preparo ed esco e intanto penso "vabbè, dai, ci sarà un altro st***zo che, come me, non ha letto il caso!".
Arrivo e per stemperare la tensione faccio qualche battuta sul fatto che sono arrivato in anticipo nonostante sia italiano e il tedesco invece è in ritardo e Alexandrina non può venire e allora le lasciamo da fare tutto il lavoro più noioso e bla bla bla.
Non ride nessuno. Panico.

Ci sediamo e vedo che tutti iniziano a tirare fuori libri e dispense. Sottolineati. Per capirci, io il libro non l'ho nemmeno ancora comprato.
Nils apre il portatile; ha già impostato la presentazione Power Point.
Goccia di sudore...

E allora inizia lo show.
Tengo botta per due ore, faccio commenti, propongo soluzioni al caso, correggo interventi degli altri che mi sembrano poco precisi, scuoto la testa, rido, poi scuoto di nuovo la testa. Discuto le politiche di internazionalizzazione di Body Shop, critico l'atteggiamento della fondatrice Anita Roddicke e tanti altri bla bla bla.

IL TUTTO SENZA AVERE LA PIU' PALLIDA IDEA DI CIO' DI CUI STO PARLANDO.

Ciao ca'!

PS.
Foto (sabato scorso). Ultimo sole da qui a Dicembre? Può essere...


30 settembre...

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"Seduto in quel caffè, io non pensavo a te..." ah no, quella era ieri...

30 settembre. Nel 108 a.C. nasceva Pompeo!
Interessantissima informazione storica fornitomi da The Day in History, una piccolissima utilissima intellettualissima applicazione Mac.

30 settembre 2005, serata niente male: la Samp è al secondo turno di Coppa Uefa, e per noi è un po' uno scudetto. Vincerlo a Bergen mi fa un po' strano, ma quando ho sentito su Babboleo (NdJ: radio di Genova che trasmette le partite della Samp, e che riesco ad ascoltare in streaming) uscire dagli altoparlanti dello stadio le note di Lettera da Amsterdam...beh...pelle d'oca. Ora ci aspetta il secondo turno. Spero che l'urna (estrazione gironi il 4 ottobre) ci regali il Tromsø: un po' perchè sono delle pippe colossali, un po' perchè sarebbe un'occasione per uscire dall'astinenza e rivedere dal vivo maglie blucerchiate.

Oggi vorrei salutare due persone che oggi si sono fatte sentire e che quindi, da Milano, mi pensano. Mi sembra giusto premiarli citandoli sul blog più bello del mondo.

Uno è Gabriele, e vi riporto la breve mail che mi ha scritto oggi (w la privacy):

domenica sono andato a fare i campionati italiani di triathlon sprint

per i non addetti ai lavori "sprint" sta per 750m nuoto, 20km bici, 5 km corsa

sono arrivato 108esimo (NdJ: ???)

visto che sei in vena di classifiche top5, ci sono 5 cose che fai
molto bene e che solo 107 persone in italia sanno fare meglio di te?

La risposta, ovviamente è: no, fiero di essere un mediocre!
Per il resto, Gabri...sai cosa penso di te: sei un eroe!
Grande, tieni sempre alta la bandiera dei Magnifici!

L'altra persona che vorrei salutare è Eleonora.
Ho provato a stuzzicarla citando Il Mondo Secondo Garp. È uno dei miei libri preferiti, nonchè quello da cui è tratta una delle due frasi che verranno incise sulla mia tomba (ALLEGRIAAAAA! Comunque, per chi non visiterà il mio eterno giaciglio, la frase è "Lo sapevo. La ricerca della perfezione è un'abitudine letale. T.S. Garp").
Se l'ho letto devo solo dire grazie a te. E a John Irving che l'ha scritto, ok. E a Fabio Volo, ovviamente, ma questa è un'altra storia.
Tornando a te, Eleonora. Aspettavo un commento e non c'è stato. Devo provocarti?
Cagliari - Giacomo - Uscita alla grande - Sudore - Jamaica - Serpente nel beauty.
Forza, schiaccia quei tastini e rispondi.

Per concludere, vorrei consigliare a tutti un gran bel disco.
Si tratta di One Day Remains degli Alter Bridge.
Trattasi del gruppo nato sulle ceneri dei Creed, composto in pratica dai primissimi Creed con al posto di Scott Stapp (voce) un gran bel cantante (nel senso che canta da dio ed è pure un bel figo), Myles Kennedy. Genere: loro lo definiscono "rock melodico". Se pensate "wow, tipo Brian Adams!", beh, siete fuori strada. È un disco cazzuto, tirato, molto Creed, molto bello. Non roba da fighetti, c'è del metallo! ;-)
Ho linkato il sito della band, su cui potete ascoltare i pezzi. Vi consiglio di dare un'occhiata al video live di Find the Real, un pezzone.

A presto.

PS.
Foto: Carlito, un ragazzo incredibile di Cordoba che devo assolutamente portare in Italia, sale in piena notte sull'impalcatura davanti al mio block per svegliare, bussando alla finestra, una ragazza catalana, Berta.
Berta, per la cronaca, a momenti muore d'infarto.


Info: come venire a trovare Jacopo

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Per chi volesse venirmi a trovare,
posso ospitare una persona per volta sulla comoda brandina che si trova sotto il mio letto. Le condizioni igieniche della brandina lasciano parecchio a desiderare (credo che il contatto con la brandina sia più pericoloso di quello con un pollo portatore di influenza aviaria), quindi consiglierei di portare un sacco a pelo, preferibilmente con materassino e taaaaaaanto spray disinfettante.
Se volete venire in due o tre fatemelo sapere con un po' d'anticipo così vi piazzo in camera con qualche mio amico, altrimenti possiamo dormire tutti viscini viscini.
Posso ospitarvi da qui al 10 novembre, dopo c'è buissimo e devo preparare gli esami... Vi anticipo che purtroppo già ora non ci sono più possibilità di fare escursioni, visite guidate, ecc., la stagione turistica è finita; chi verrà a trovarmi potrà farsi un giro per Bergen con una guida d'eccezione (io, ovviamente) e semplicemente godere della mia piacevolissima presenza!
Per arrivare fin qui il percorso più economico è Milano-Paris Beauvais con Ryanair e Paris Beauvais-Bergen con Norwegian Airlines.
Ho linkato i siti che potrebbero interessarvi per organizzare la gita.

Se invece volete semplicemente spedirmi una cartolina o un pacco bomba o una forma di parmigiano, il mio indirizzo qui è:

Jacopo Dellacasa
Hatleberg Studenthjem, A-609,
Hatleveien 5,
5041, Bergen
Norway

Ciao!

PS.
Un grazie particolare a Dave (capocannoniere dei commentatori, per esserci sempre e per aver linkato il mio blog al suo), ValeE e ValeP (per i momenti indimenticabili col MilkNmushrooms), Fred, Drizza e Marco (w il poker dei decerebrati)... Un grazie generico a tutti gli altri!
Avete visto, ora il mio blog ha anche un contatore visitatori!
PPS.
Foto) come vedete la mia camera è un po' più accogliente di quando ci ho messo piede la prima volta...
PPPS. Per gli utenti Mac. Perdonate me e il vostro browser se il post "Chapter5...." vi appare visualizzato in maniera oscena: anche Blogger è un lurido schiavo del potere (Bill Gates), la visualizzazione è ottimizzata per Explorer e schifezze simile...


Chapter5. NHH

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Inizio a scrivere e so già come andrà a finire. Nelle mie intenzioni vorrei postare una descrizione della mia attuale università...in realtà la descrizione si trasformerà ben presto in vera e propria PUBBLICITA', ma cosa posso farci, mi trovo così bene!

Allora, NHH.
L'acronimo sta per Norges Handelshøyskole (pronuncia "nurgheesandeelscioeiscule"), ovvero "Norwegian School of Economics and Business Administration". Trattasi della migliore business school della Scandinavia (dai che esce tutto il bocconiano che è in me e inizio a tirarmela come pochi!). Checchè ne dicano, quelli della Stockholm School of Economics ci fanno una pippa, per intenderci.
A NHH è cresciuto e insegna il professor Finn E. Kydland, premiato col premio Nobel per l'economia lo scorso 11 ottobre. Già c'è chi vede in Jacopo Dellacasa il prossimo Nobel NHH...
L'università è composta da due edifici: il Main Building, che si trova a due minuti a piedi dal mio pensionato, giusto al di là della strada, e il Merino Building, di cui parlerò tra poco.
In realtà, nonostante i due edifici, come tutto qui in Norvegia NHH è molto "piccola": tra Bachelor, Master ed Exchange Students, gli alunni non sono più di 2700. Molto piccola ma molto graziosa, vivibile, tecnologica, attrezzata. In una parola, molto norvegese.

C'è tutto, ma proprio tutto e anche di più.

Biblioteca vista fiordo? C'è.
Non molto silenziosa, ma mai affollata.
Sarebbe il posto ideale per studiare se non ci fossero due insidiosissime tentazioni: l'area relax e i computer.
L'area relax è una zona con comodissime poltrone e tavolini (tipo Starbucks, per capirci) dove si possono trovare quotidiani internazionali da leggere rigorosamente svaccati e sorseggiando una tazza di caffè. Per fare il figo sto perdendo ore preziose di tempo immerso nella lettura del Financial Times (di cui, per altro, non capisco una mazza, ma è rosa, mi sembra la gazza!)...
Per quanto riguarda i computer, l'università ne è piena; solo in biblioteca ce ne sono una trentina. Fuori dalle aule, nei corridoi, ovunque, ti giri e trovi uno schermo (tendenzialmente al plasma e da bava alla bocca). Matricola e password e sei connesso ad alta velocità. Da qualsiasi punto dell'università puoi navigare, controllare la posta, mandare in stampa quel che vuoi; poi vai in un'aula informatica, fai scorrere il badge magnetico in un apposito lettore e stampi, senza fare la minima coda, ciò che hai inviato. Proprio come da noi! Ah, dimenticavo, in biblioteca e in università ovviamente c'è un network wireless, casomai si dovesse usare il proprio portatile...

Caffetteria (kantine)? C'è.
Aperta dalle 09.30 alle 16.30, ottima, oltre che per gustare un ottimo (!!!) caffè norvegese, anche per studiare o fare lavori di gruppo.
Ah, dimenticavo, l'università è aperta dalle 08.15, se voglio un caffè alle 09, con la caffetteria chiusa, come faccio? Beh, facile, davanti all'entrata fuori orario d'apertura ci sono sempre termos di caffè caldo. Vai, versi, bevi e lasci in un apposito cestino le 7kr (circa 1€) del caffè. Un meccanismo che sicuramente in Italia funzionerebbe alla grande, caffè gratis per tutti!
In caffetteria si può ovviamente anche pranzare. Il menu è molto vario e tutto cucinato al momento nella pulitissima cucina a vista (sembra una frase molto ironica, invece, per una volta, sto parlando sul serio). Si può scegliere dal tipico panino col salmone, a una specie di piadina piena di verdure cipollatissima (ideale se volete avere visioni mistiche e apparizioni durante le lezioni pomeridiane), fino al sushi (onesto e fresco, 59kr), a piatti caldi, insalate, pasta molto collosa, ecc. Non male e più economico di quanto pensassi. Il venerdì viene servito il piatto tipico del venerdì norvegese: il porridge. Una poltiglia simile a riso e latte che va mangiata con abbondante zucchero e cannella. Il porridge è molto più caldo dei pomodorini di Fantozzi (cito, Il secondo tragico Fantozzi. "Caratteristiche pomodorini: fuori, freddi. Dentro, PALLA DI FUOCO DIECIMILA GRADI FARENHEIT!") e - dicono - leggermente stucchevole. Non l'ho ancora assaggiato ma ci credo.

Discoteca? C'è.
Come già detto, sotto il Main Building di NHH si trova il Klubben, un buco di posto (sabato discoteca, il resto della settimana pub con birra molto economica, calcetto, biliardo,...) in cui credo-temo passeremo tutto l'inverno. L'ingresso è proprio nella hall dell'università, non potete immaginare ogni mattina l'odore di birra che si sente a passarci davanti. Leggermente stomachevole, soprattutto se sono le otto e stai pregustando il tuo caffè+briosche...
Ok, c'è la discoteca...non immaginavo però che in università potessero anche organizzare eventi rock! E invece dieci giorni fa in una specie di aula gigante generalmente vuota ed utilizzata solo per gli esami, si è tenuto il concerto di una band punk-hard-rock molto seguita qui in Norvegia; si chiamano Turbonegro e non sono malaccio (per gli amanti del genere - Vali? - un po' tipo gli Hellacopters).

Tralascio la descrizione di aule (piccoline, con seggiolini singoli, molto tecnologiche) e corridoi (alle pareti armadietti all'americana, una volta capito come funzionano - e dopo una serie inaudita di bestemmie - sono abbastanza comodi) per lasciare spazio al temutissimo Merino Building.
Dovete sapere che NHH è l'unica università al mondo in cui per laurearti non devi solo studiare e passare esami, ma anche fare un casino di trekking. Perchè? Perchè sfortunatamente non tutte le lezioni si svolgono al Main Building, ovvero a due minuti dal pensionato. Le lezioni del dipartimento di Marketing si tengono in questo Merino Building, un casermone, abbastanza fatiscente, che stiamo (non è un pluralia maiestatis, sta per "noi duemilasettecentocirca studenti) iniziando ad odiare. Per raggiungerlo bisogna percorrere un sentiero molto ripido in mezzo al bosco, tra alberi, fiori e cespugli di lamponi. "Non male, direte". E io vi dico "Non male 'na sega. Non male solo se fatto in discesa e col bel tempo".
È scosceso: andare dal Main Building al Merino ti prende 5 minuti, tornare indietro tre volte tanto.
Già adesso è scivoloso, che piova o meno; pensate che bello tra uno o due mesi, con neve e ghiaccio! C'è già chi (io, naturalmente!) sta studiando il modo di farlo in slittino. Ce la farò.

Ciao ca', a presto!

PS.
Ho aggiunto nella pagina dei link il collegamento al sito di FireFox, un browser che sto usando da qualche giorno, non male...

Foto1) La Kantine (Caffetteria)
Foto2) NHH ingresso principale (Main Building)
Foto3) Retro Main Building
Foto4) Biblio, alcuni dei famigerati computer
Foto5) Biblio, bello scorcio (sul fondo si può vedere l'area relax, mitica! E ancora più sullo sfondo, diciamo oltre la vetrata, c'è il fiordo!)


News

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Tutto alla grande a Bergen.
Oggi tipica giornata primaverile genovese. Cielo azzurro, qualche nuvoletta poco pericolosa qua e là, vento fresco, 10 gradi, tante vele in mare. Si sta benone. Peccato solo che debba studiare come un animale e che sia stato costretto a passare la mattinata in biblio... Nel pomeriggio avrei voluto spaccare le corna ad Alessandro a pallacanestro, ma purtroppo i tre magnifici campi indoor in parquet della palestra (che all'occorrenza diventano un campo da calcetto o pallamano, o tre da pallavolo o tennis, un'impianto spettacolare!) sono occupati tutto oggi e tutto domani dal Karate Club. No comment. Ma si può? Con tutto il rispetto per il Karate e i suoi amanti...da oggi preferisco il Judo.

Non avendo tanta voglia di studiare, vi scrivo cos'è successo due giorni fa a un ragazzo ceco (il primo che fa una battuta su ceco/cieco vince un troll di peluche) di nome Jaroslav (?), soprannominato Jerry. Nella famosa gita a Preikestolen, perde, non si sa come, non si sa dove, non si sa quando, non si sa perchè, il suo borsello, con all'interno denaro contante, documenti, lettore mp3.
Denaro contante, non ci ha voluto dire quanto.
Documenti, sono un bel casino: qui c'è una policy molto stretta sull'immigrazione, fare i documenti è un casino, RI-farli un'odissea.
Lettore mp3, alto valore economico, altissimo valore affettivo.
Jerry disperato e incaxxato.
Un tizio ritrova il borsello e ieri lo spedisce, a sue spese, a Jerry. Ovviamente con dentro denaro contante, documenti e lettore mp3. Ricordate quando vi parlavo della civiltà dei norvegesi? Ecco... (NB. Non è che ogni volta che qualcuno perde qualcosa, lo ritrova, vero ValeE? Però in Italia una cosa del genere non l'ho mai sentita...).

Oggi stavo anche per trovare un lavoro. Sabato prossimo qui a Bergen c'è il Nordic Forum, un meeting degli studenti Cems del nord europa. Mi hanno offerto 500kr + un biglietto per un concerto credo orribile per dare una mano alla cena del forum (preparare i tavoli, fare il cameriere, rovesciare porridge bollente addosso al Pres. Magn. Mond. Figl. D. Putt. Cems, ecc.). Cinque ore, cinquecento corone, il che vuol dire, al cambio aggiornato alle 14 del 23sett2005, circa dodicivirgolaottocentoventotto euro all'ora per non fare essenzialmente quasi nulla...purtroppo ho risposto tardi alla mail che mi è stata inviata e i posti erano già tutti occupati, mannagg...

Comunque.
Ieri parlando di libri con i miei amici è venuto fuori il discorso "Nickhorbyaltafedeltàclassifichedellecinquecosepiù...". Ho deciso di postare anch'io ogni tanto qualche classifica o lista, molto spoglia, senza commento nè niente. Ovviamente se condividete/non condividete, vi piacciono/non vi piacciono, volete saperne di più o semplicemente dire la vostra...commentate! 681 contatti, 13 commenti...ho il blog più triste del mondo :""""""(

Oggi cominciamo con...

I 5 sottofondi musicali più piacevoli pubblicati nel 2005

- Road to Rouen, Supergrass
- Honeycomb, Frank Black
- Non al Denaro, Non all'Amore, Nè al Cielo, Morgan
- Takk..., Sigur Ros
- In Between Dreams, Jack Johnson

5 libri che vi consiglio assolutamente di leggere, se non avete niente da fare o anche se avete un mare di cose da fare

- Il Mondo Secondo Garp, J. Irving
- Alta Fedeltà, N. Hornby
- La Versione di Barney, M. Richler
- Middlesex, J. Eugenides
- Carne e Sangue, M. Cunningham

Ah, come vedete sono finalmente riuscito ad entrare nel fantastico mondo dell'HTML e anche il mio blog ha una sezione Link. Spero di riuscire a tenerla aggiornata e a renderla abbastanza dinamica: quando troverò qualcosa di interessante sulla rete lo segnalerò in un post e linkerò la pagina. Chi mi conosce sa che sono una persona di buoni propositi...e che i miei buoni propositi tendono a restare buoni propositi e basta...ma stavolta ce la posso fare, dai, Jacopo, mantieni le promesse ogni tanto!
Nel frattempo vi "presento" i miei attuali Link:

- AleNorway, blog di Alessandro, uno dei miei compagni di avventura qui a Bergen.
- Guacamole Blog, blog di Marco, un mio caro amico romano. Un po' pellicciaro, ma nel complesso una persona straordinaria ;-)
- Italians, forum di Beppe Severgnini.
- LittleIbra, Hotmail Space di Davide "Le Ciuleur" Cajani
- Wittgenstein, blog di Luca Sofri, spesso c'è qualche articolo/link/idea davvero interessante/divertente, spesso buone recensioni, molto spesso un po' di demagogia (!), sempre consigli su buona musica.
- Passa a Mac!, pagina dedicata a chi non ha ancora deciso di passare al miglior sistema operativo esistente al mondo.

Ciao a tutti, a presto!

PS.
Foto1,2) Per chi pensava che non sarei riuscito a sopravvivere all'esperienza norvegese...beh, sto benone, in forma smagliante (foto 1, non servono commenti, credo; foto 2, finiti i coltelli di plastica, vuoi mangiare il Philadelfia non spalmato?!?!)
Foto3) Foto scattata trenta secondi fa. Fa schifo e non rende. La mia intenzione era farvi vedere come qui a Bergen, anche quando è bel tempo, ci sono comunque queste piccole simpatiche nuvolette. Il cielo è azzurro pastello. Giuro, sembra disegnato. E da Magritte, non da uno qualsiasi!


BrannBergen vs LokomotivMoskva

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Ore 11.03 di giovedì scorso.
Durante una pausa (qui le lezioni iniziano agli "un quarto", 08.15, 10.15, 12.15 o 14.15 e durano centocinque minuti, ma allo scoccare di ogni ora c'è un quarto d'ora di pausa) sto andando in caffetteria a sgranocchiare qualcosa quando mi ferma una bella gnocca e mi da un volantino scritto interamente in norvegese. Non capisco ovviamente nulla, a parte le parole "BrannBergen vs LokomotivMoskva" e "30NOR- Student Billetterprice". Ok, sembrano trenta corone (circa 4€) per vedere una partita di Uefa...beh, ci può stare! Per sicurezza chiedo a un tizio norvegese (che gira sempre con un altro norvegese che si chiama Frodo...mi sembra giusto quantomeno menzionarlo!) di tradurre. Avevo capito bene: andando alle 16 in un pub in centro si possono acquistare biglietti lowcost per studenti per la partita di Uefa. Inoltre i primi 50 studenti avrebbero avuto biglietto omaggio e una crociera weekend gratis (!!!) fino in Danimarca (!!!!!) e ritorno per due persone (!!!!!!!!!!!!!!!). Sempre più curioso decido di andare al pub, accompagnato da Christian (tedesco), Nicolas (belga) e Greg (Franco/Greco).

Sì, avete capito bene, ci sono un italiano, un tedesco, un belga e un francese che vanno in pub...ma stavolta non è la tipica barzelletta internazionale (vedi "fantasma formaggino")!

Arriviamo e siamo tra i primi 50, quindi biglietto gratis e crociera gratis. Eccitatissimi per tutti sti regali nel paese più caro del mondo ci dirigiamo allo stadio...

Premesse:

A) Innanzitutto vorrei precisare che qui vedono il calcio un po' diversamente da come lo vediamo/viviamo/giochiamo noi essere superior...ehm, volevo dire italiani. Le differenza principali sono tre:
1. il contatto fisico non solo è tollerato ma anche cercato. E non solo a calcio ma anche a calcetto! Un delirio.
2. giocano anche le donne, ma non per i fatti loro, mescolate agli uomini! E, scoordinate e incapaci come sono... Doppio delirio.
3. allo stadio applaudono ogni due secondi per qualsiasi cosa: goal, bell'intervento...ma anche rinvio del portiere, palla appoggiata in rimessa laterale, ecc! La partita è tutta "scroscio di applausi - scroscio d'acqua (fottuto clima norvegese) - silenzio - applauso - ..." e così via per novanta minuti.

B) Mi vergogno un po' (cosa penseranno gli USF...) e giuro davanti a San Paolo Mantovani che non lo farò più... Per novanta minuti più recupero ho tradito i colori che mi fanno battere il cuore ogni domenica, anche qui a Bergen. Ma è stata proprio una scappatella. Ebbene sì, allo stadio ho tifato - anche attivamente - per una squadra non blucerchiata. Per il rossobianco BrannBergen.
Però dai, nella stagione 89/90 in cui abbiamo vinto la Coppa delle Coppe, al primo turno avevamo proprio incontrato il Brann, vincendo all'andata 2-0 (Vialli, Mancini) e 1-0 al ritorno (Katanec)...dai, lo considero un portafortuna!
Non voglio giustificarmi oltre...comunque per espiare il peccato tornato a casa mi sono ascoltato cento Lettera da Amsterdam.

Ok, torniamo allo stadio.
Il Bergen Stadium è un buco da 17.000 spettatori (settore ospiti da 100 posti, manco a Pizzighettone!!). Per un evento come una partita di Uefa tenete conto che sugli spalti non ci saranno state più di 9.000 persone. Uno squallore. Però mi ha veramente fatto un piacere dell'anima vedere come anche se la squadra è scarsa (il numero 13, la mezz'ala destra è una cosa inguardabile...al Cervia farebbe il portaborracce, per intenderci...), anche se fa freddo (giovedì c'erano 3 gradi allo stadio, no comment), anche se il calcio qui è poco seguito, c'è chi ci mette il cuore: i BrannBoys ci credono sempre e per tutti i novanta minuti di recupero. Trattasi di non più di cento individui - tutti rigorosamente armadi a quattro ante, in mezza maniche anche a tre gradi sopra lo zero e rigorosamente ubriachi fradici di birra - che rappresentano gli ultras della squadra. Abbozzano una coreografia e cantano dall'inizio alla fine, in vantaggio e in svantaggio. Non è la Sud, ovvio; non è nemmeno la Sud2; ma sono simpatici e non mollano! non mollano! non mollano! (questa la capiranno soltanto bibini e sampdoriani, vabbè). Tant'è che a un certo punto - qui sta il mio tifo "attivo" - abbiamo chiesto a due norvegesi seduti di fianco a noi di scriverci sul cellulare i testi dei cori intonati dai Boys per poterli supportare nel nostro piccolo (e guardati abbastanza male dai vicini di posto), anche dalla nostra tribuna. Gettonatissimo, ma non troppo originale, "Vi Er Brann" (trad. "Noi siamo il Brann").
Risultato finale BrannBergen-LokomotivMoskva 1-2, poche speranze di qualificazione ma ci credo una cifra!

A presto!

PS.
Foto1: "coreografia"...ehm...
Foto2: il settore dove eravamo noi, per i genovesi una sorta di Tribuna Inferiore, per i milanesi una sorta di Primo Rosso, con la sola differenza che non esistono Tribune Superiori e Secondo Rosso ;-)
Foto3: squadre in campo (sfuocate)


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Preikestolen

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Prima o poi si doveva ricominciare...

Piccolo ma divertentissimo gioco che potete costruire anche voi a casa insieme ai vostri bambini. Una sola raccomandazione: forbici con la punta arrotondata per cortesia.

Cosa vi serve:
- Due torri Eiffel
- Un fiordo, possibilmente il Lysenfjiorden, il fiordo più bello della Norvegia, tutto scavato nel granito con l'acqua più blu del mare più blu che abbiate mai visto. E anche più blu dei Blue (mamma che brutta...)
- Una piattaforma di pietra 25 metri x 25 metri, possibilmente piena di crepe

Istruzioni:
Prendete le due torri Eiffel e mettetele una sopra l'altra.
Fatto? Bene.
Ora, prendete la piattaforma di pietra e posizionatela in equilibrio sopra le due torri Eiffel impilate. Fate attenzione, maneggiate tutto con cura che se crolla tutto è un casino.
Una volta posizionata la piattaforma prendete il fiordo e mettetelo sotto la costruzione.
Ora inizia il gioco vero e proprio: salite sulla piattaforma facendo attenzione a non scivolare e guardate giù. Sotto gli occhi, a strapiombo per 604 metri potete all'incirca vedere ciò che i miei occhi hanno potuto ammirare lo scorso weekend, dalla Pulpit Rock di Preikestolen. Un posto che va diritto a piazzarsi sul podio dei più belli che abbia mai visto, insieme all'arcipelago di Lavezzi e a Marassi con la Samp che batte il Milan 2-1.
Una vista che mozza il fiato, davvero, e anche anche se le foto di per sè mostrano molto...vi assicuro, calpestare quelle crepe è qualcosa di indescrivibile, così come il brivido che ti scorre lungo la schiena quando ti siedi sul bordo per fare la foto di rito. Indimenticabile.


......

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Ore 00:56:42 GMT+02:00,
Lorenzo è il triste e incolpevole messaggero di quello che non avrei, nessuno avrebbe, mai voluto sentire.
Simone - uno di noi, uno come noi, fuor di retorica sicuramente migliore di molti di noi - se n'è andato, per sempre.
Non ero in rapporti strettissimi con lui, ma spesso basta uno sguardo per capire se gli occhi di una persona sono veri, sinceri.
I suoi lo sono, lo erano.
Lui un sorriso non lo negava mai a nessuno.
Lui è, era, una persona squisita, disponibile, solare.

Ciao Simone.
Spero almeno che il tuo sogno si sia tragicamente spento su quella moto tanto amata, che ti faceva volare.


Clima imprevedibile!

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Stamattina tempesta di pioggia e freddo barbino...ora (foto scattata 30 secondi fa...adoro il Just In Time!) questo tramonto incredibile!

PS. per i MacUser (vi stimo, fratelli!) e per gli amanti del design più puro... www.apple.it


Chapter4. I Norvegesi e il divertimento notturno

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Premessa: ok, sicuramente qualcuno avrà da ridire sulle mie prossime righe...bacchettone che stai per postare un commento critico sulla mia descrizione della serata tipica italiana, sappi che il mio è solo un abile espediente retorico per introdurre, e stressare, la differenza tra la nostra serata e quella norvegese ;-)

Breve descrizione della serata media italiana (nella fattispecie milanese): aperitivo alle 20, locale discretamente figo, bella musica, primo cocktail, cibo di qualità in quantità. Due chiacchiere, secondo cocktail, "stiamo ancora un po' qua tanto è presto e poi dobbiamo aspettare la Giorgia, doveva essere qui un'ora fa (ogni compagnia che si rispetti ha una ragazza cronicamente in ritardo...)". Cambio locale, birra ghiacciata o a scelta terzo cocktail, altre chiacchiere, generalmente pettegolezzi estremi rigorosamente sugli assenti. Intanto è l'una, dai, andiamo al Karma. Musica e consumazioni varie, il tempo vola, sono già le cinque, non c'è più nessuno, usciamo. Princi, cornetto tiepido e/o pizza, ultimi saluti, tutti a casa, Milano albeggia.

Erase and rewind.

Non brevissima descrizione della serata media norvegese (nella fattispecie bergenese):
Ore 18.00, pre-party: ci si ritrova a casa di qualcuno, ognuno porta per sè le proprie birre.

Piccola digressione: distinzione tra "alcolici" a Alcolici.
"alcolici": gradazione alcolica inferiore ai 5 gradi. In vendita al supermercato e nei centri commerciali esclusivamente entro le 18.00. Dopo l'ora X la legge norvegese sull'alcool impone ai negozianti di chiudere con una specie di saracinesca i frigoriferi e le gondole che ospitano birra e simili. Alcolici: real alcohol. In vendita in un unico punto vendita della città, il Vinmonopoliet e sottoposti a una tassazione pesantissima. Per farvi capire, un boccione di vodka di quella che piuttosto mi faccio uno shot di benzina costa l'equivalente di 30€. Let me say "oh fuck!".
Avete capito bene, è la più stupida, inutile e a mio parere controproducente legge proibizionista del mondo! Manco a Chicago negli anni '40!

È chiaro che la birra - a parte occasioni particolari e crisi di astinenza da vino e/o superalcolici - è l'unico "alcolico" alla portata di noi exchange students.
Al preparty si bevono generalmente 2-3 birre grandi, giusto per carburare, sgranocchiando orribili cip-ciap (trad. arachidi, pistacchi, patatine aromatizzate ai gusti più impensabili, ecc).

Ore 20.30. Ci si avvia alla disco. A scelta, Klubben, discoteca che si trova dentro (!!!) la nostra università, o qualche club - non male - in città. Generalmente nei club ci sono più ragazze che ragazzi, non chiedetemi perchè. Tutti dannatamente ubriachi, ovviamente di birra. Qualche sera fa al Metro, un sotterraneo adattato a minidisco, frequentato quasi esclusivamente da (ex)pornostar, c'era una tizia gonfia come un cocomero e vestita in modo leggermente volgare, seduta da sola al suo tavolino che si beveva la sua birra tranquilla - ripeto, da sola; poi di scatto ogni cinque minuti si alzava, si metteva a ballare si strusciava anche gli instrusciabili, e se ne tornava al tavolino, sguardo perso nel vuoto, bicchiere in mano. Si vedono scene un po' tristi, sì...

Seconda piccola digressione: la musica in Norvegia.
I Dj dei club qui a Bergen sembrano molto più ubriachi della gente che balla in pista (che, vi garantisco, ha tasso alcoolemico niente male). La selezione dei brani è assolutamente random: così ti capita di sentire il tormentone di questa estate in Norvegia, Det Loser Sej, di Timbuktu, un imprecisato rapper svedese...e subito dopo Summer of '69, di un Brian Adams un po' datato, per poi passare a qualche minuto di frenchhouse di quella che spacca, concludendo poi il coerentissimo medley con qualche pezzo dei Beach Boys (!!!). Fate voi.

Tornando a palla, dicevamo, birra a fiumi anche in disco, e quando dico fiumi intendo "nonc'èunapersonacheescadalklubbenconmenodiseipinteincorpo".

Ora 22. Pista gremita, per entrare bisogna letteralmente sgomitare.

Ora 24. La disco di svuota, pian piano la gente inizia a defluire e andare a dormire.

Ciao mitici, vado a farmi una partita a biliardo (ho scoperto che nel block di fronte al mio c'è una sala biliardo pubblica, aperta tutto il giorno, giusto di fianco ad una reading room...la tentazione è troppo forte!!!)

PS. in realtà questa è l'idea che mi ero fatto della vita notturna norvegese nella prima settimana di permanenza a Bergen. In realtà, almeno nei club in centro, la serata finisce ben dopo la mezzanotte (2.30-3.00)...

Foto: Ale, Lucille e l'amica stronza di Lucille al Klubben


Chapter3. I Norvegesi

2 comments




Niente male sti norvegesi.
Girare un po' il mondo ti fa capire quanto veramente viviamo spesso di idee infondate e buffi streotipi; come sono gli Scandinavi? Ah, freddi come il ghiaccio! Nient'affatto. Sono persone semplicemente molto tranquille e riservate. Provo a descriverle con qualche aggettivo:

Curiosi. Come detto, trattasi di persone molto riservate, ma se attacchi bottone - cosa che, come di certo saprete, non mi viene difficile - si aprono e scopri di avere davanti gente veramente curiosa, appartenente ad una cultura completamente diversa dalla tua ma interessatissima a scoprire, confrontarsi, discutere, conoscere.

Cortesi. Tutti, ma proprio tutti, dall'autista dell'autobus al vicino di casa, dalla cassiera gnocchissima del supermercato alla barista gnocchissima del pub, sono d'una gentilezza veramente squisita. I due ragazzi che vivono sul mio stesso piano hanno qui la macchina; il giorno del mio arrivo mi hanno scongiurato di farmi portare da loro all'Ikea (che effettivamente è un po' fuori). Aiuto! A un certo punto - da dieci minuti continuavano a dirmi "e dai, e dai, ti portiamo" - ho pensato: o la smettono subito o sono ginocchiate sui denti...hanno smesso, fortunatamente per loro. Capiscono che la lingua è un grosso - insormontabile - ostacolo per un ragazzo che viene da fuori, e allora si mettono pazientemente a spiegarti (quasi tutti parlano un inglese eccezionale, ma anche chi non lo parla fluentemente vedi che si sforza e si sforza e si sforza ancora, finchè non capisci cosa vuole dirti), indicarti, piuttosto accompagnarti, ma non ti lasciano mai solo al tuo destino. Sembra di essere in Italia!

Civili. Fin troppo. Hanno un senso del dovere allucinante: l'altra sera era il compleanno di Dimed (vedi Chapter2) e abbiamo fatto un barbeque qui al pensionato...il giorno dopo inutile dire che lo spazio picnic che ci ha ospitati era un porcile terribile...al che Giorgio (stiamo naturalizzando tutti i norvegesi affibbiando nomi italiani a destra e a manca), coinquilino di ValeE, alle 9 di mattina, prende e se ne va da solo a pulire. Ok, è così che si fa, però non gli è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di aspettare che qualcuno si alzasse per pulire tutti insieme...è solo un esempio tra i tanti. D'altronde basta far due passi per le strade e per i boschi e ci si accorge immediatamente che, a confronto, la Svizzera è un paese zozzissimo...

Cocciuti. Due referendum per entrare nell'EU e due sonanti NO. Tra un po' ce ne sarà un terzo e già vedi il partito del no agguerritissimo per le strade...E poi tendenzialmente se ne infischiano, ad esempio delle leggi internazionali della pesca; da decine di secoli pescano quanto vogliono e quando vogliono e non pensano nemmeno lontanamente di smettere di farlo per volere di qualcun altro. Ma la cocciutaggine più straordinaria la mostrano nei confronti della natura: ok, è una nazione stupenda con una natura che a volte toglie veramente il fiato...però a volte vivere su un'isola sperduta nell'oceano artico può essere scomodo...se devi tornare sulla terra ferma come fai? Va' beh, dai, costruiamo un ponte lungo 5km, che problema c'è? Tra Aurland e Laerdal la strada è lunga, tortuosa, stretta...semplice, costruiamo il tunnel più lungo del mondo (24,5km). Sono straordinari: non chinano la testa di fronte a questa natura spesso generosa (mare più pescoso del mondo, milioni di tonnellate d'acqua dolce, ecc.), a volta un po' maligna (25.000 km di coste, paese più piovoso d'Europa, migliaia di kmq all'interno e al nord in cui per 6 mesi l'anno è impossibile transitare, ecc.) e costruiscono infrastrutture che hanno veramente dell'incredibile!
Ecco, una cosa devo segnalare: non si arrendono alle distanze, al freddo e a mille altre cose. La pioggia (e non parlo di due goccioline ogni tanto: qui degli ultimi dieci giorni sette sono stati seriamente piovosi), invece, non la prendono di petto, ma la vivono con molta filosofia: se la prendono in faccia, senza problemi.

Patriottici. Un po' perchè mi ero stufato di tutti sti aggettivi che iniziano per C, e un po' perchè effettivamente ogni casa ha esposta la sua fiera bandiera norvegese. Che, tra parentesi, non è rettangolare ma triangolare, stretta e lunga, un giorno faccio una foto e la posto.

Ciò detto, capirete che ai norvegesi - e alla loro splendida terra - mi sto affezionando...bella e brava gente.

Ciao a tutti miei cari!

PS.
Foto1) 4am: gemellaggio italo-spagnolo di fronte a una "Pizza Grandiosa tomato and polse"
Foto2) Con l'università si inizia a fare sul serio...
Foto3) Giordana e ValeP ci regalano un sogno: LASAGNE A BERGEN!


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