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BrannBergen vs LokomotivMoskva


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Ore 11.03 di giovedì scorso.
Durante una pausa (qui le lezioni iniziano agli "un quarto", 08.15, 10.15, 12.15 o 14.15 e durano centocinque minuti, ma allo scoccare di ogni ora c'è un quarto d'ora di pausa) sto andando in caffetteria a sgranocchiare qualcosa quando mi ferma una bella gnocca e mi da un volantino scritto interamente in norvegese. Non capisco ovviamente nulla, a parte le parole "BrannBergen vs LokomotivMoskva" e "30NOR- Student Billetterprice". Ok, sembrano trenta corone (circa 4€) per vedere una partita di Uefa...beh, ci può stare! Per sicurezza chiedo a un tizio norvegese (che gira sempre con un altro norvegese che si chiama Frodo...mi sembra giusto quantomeno menzionarlo!) di tradurre. Avevo capito bene: andando alle 16 in un pub in centro si possono acquistare biglietti lowcost per studenti per la partita di Uefa. Inoltre i primi 50 studenti avrebbero avuto biglietto omaggio e una crociera weekend gratis (!!!) fino in Danimarca (!!!!!) e ritorno per due persone (!!!!!!!!!!!!!!!). Sempre più curioso decido di andare al pub, accompagnato da Christian (tedesco), Nicolas (belga) e Greg (Franco/Greco).

Sì, avete capito bene, ci sono un italiano, un tedesco, un belga e un francese che vanno in pub...ma stavolta non è la tipica barzelletta internazionale (vedi "fantasma formaggino")!

Arriviamo e siamo tra i primi 50, quindi biglietto gratis e crociera gratis. Eccitatissimi per tutti sti regali nel paese più caro del mondo ci dirigiamo allo stadio...

Premesse:

A) Innanzitutto vorrei precisare che qui vedono il calcio un po' diversamente da come lo vediamo/viviamo/giochiamo noi essere superior...ehm, volevo dire italiani. Le differenza principali sono tre:
1. il contatto fisico non solo è tollerato ma anche cercato. E non solo a calcio ma anche a calcetto! Un delirio.
2. giocano anche le donne, ma non per i fatti loro, mescolate agli uomini! E, scoordinate e incapaci come sono... Doppio delirio.
3. allo stadio applaudono ogni due secondi per qualsiasi cosa: goal, bell'intervento...ma anche rinvio del portiere, palla appoggiata in rimessa laterale, ecc! La partita è tutta "scroscio di applausi - scroscio d'acqua (fottuto clima norvegese) - silenzio - applauso - ..." e così via per novanta minuti.

B) Mi vergogno un po' (cosa penseranno gli USF...) e giuro davanti a San Paolo Mantovani che non lo farò più... Per novanta minuti più recupero ho tradito i colori che mi fanno battere il cuore ogni domenica, anche qui a Bergen. Ma è stata proprio una scappatella. Ebbene sì, allo stadio ho tifato - anche attivamente - per una squadra non blucerchiata. Per il rossobianco BrannBergen.
Però dai, nella stagione 89/90 in cui abbiamo vinto la Coppa delle Coppe, al primo turno avevamo proprio incontrato il Brann, vincendo all'andata 2-0 (Vialli, Mancini) e 1-0 al ritorno (Katanec)...dai, lo considero un portafortuna!
Non voglio giustificarmi oltre...comunque per espiare il peccato tornato a casa mi sono ascoltato cento Lettera da Amsterdam.

Ok, torniamo allo stadio.
Il Bergen Stadium è un buco da 17.000 spettatori (settore ospiti da 100 posti, manco a Pizzighettone!!). Per un evento come una partita di Uefa tenete conto che sugli spalti non ci saranno state più di 9.000 persone. Uno squallore. Però mi ha veramente fatto un piacere dell'anima vedere come anche se la squadra è scarsa (il numero 13, la mezz'ala destra è una cosa inguardabile...al Cervia farebbe il portaborracce, per intenderci...), anche se fa freddo (giovedì c'erano 3 gradi allo stadio, no comment), anche se il calcio qui è poco seguito, c'è chi ci mette il cuore: i BrannBoys ci credono sempre e per tutti i novanta minuti di recupero. Trattasi di non più di cento individui - tutti rigorosamente armadi a quattro ante, in mezza maniche anche a tre gradi sopra lo zero e rigorosamente ubriachi fradici di birra - che rappresentano gli ultras della squadra. Abbozzano una coreografia e cantano dall'inizio alla fine, in vantaggio e in svantaggio. Non è la Sud, ovvio; non è nemmeno la Sud2; ma sono simpatici e non mollano! non mollano! non mollano! (questa la capiranno soltanto bibini e sampdoriani, vabbè). Tant'è che a un certo punto - qui sta il mio tifo "attivo" - abbiamo chiesto a due norvegesi seduti di fianco a noi di scriverci sul cellulare i testi dei cori intonati dai Boys per poterli supportare nel nostro piccolo (e guardati abbastanza male dai vicini di posto), anche dalla nostra tribuna. Gettonatissimo, ma non troppo originale, "Vi Er Brann" (trad. "Noi siamo il Brann").
Risultato finale BrannBergen-LokomotivMoskva 1-2, poche speranze di qualificazione ma ci credo una cifra!

A presto!

PS.
Foto1: "coreografia"...ehm...
Foto2: il settore dove eravamo noi, per i genovesi una sorta di Tribuna Inferiore, per i milanesi una sorta di Primo Rosso, con la sola differenza che non esistono Tribune Superiori e Secondo Rosso ;-)
Foto3: squadre in campo (sfuocate)


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