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Chapter3. I Norvegesi


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Niente male sti norvegesi.
Girare un po' il mondo ti fa capire quanto veramente viviamo spesso di idee infondate e buffi streotipi; come sono gli Scandinavi? Ah, freddi come il ghiaccio! Nient'affatto. Sono persone semplicemente molto tranquille e riservate. Provo a descriverle con qualche aggettivo:

Curiosi. Come detto, trattasi di persone molto riservate, ma se attacchi bottone - cosa che, come di certo saprete, non mi viene difficile - si aprono e scopri di avere davanti gente veramente curiosa, appartenente ad una cultura completamente diversa dalla tua ma interessatissima a scoprire, confrontarsi, discutere, conoscere.

Cortesi. Tutti, ma proprio tutti, dall'autista dell'autobus al vicino di casa, dalla cassiera gnocchissima del supermercato alla barista gnocchissima del pub, sono d'una gentilezza veramente squisita. I due ragazzi che vivono sul mio stesso piano hanno qui la macchina; il giorno del mio arrivo mi hanno scongiurato di farmi portare da loro all'Ikea (che effettivamente è un po' fuori). Aiuto! A un certo punto - da dieci minuti continuavano a dirmi "e dai, e dai, ti portiamo" - ho pensato: o la smettono subito o sono ginocchiate sui denti...hanno smesso, fortunatamente per loro. Capiscono che la lingua è un grosso - insormontabile - ostacolo per un ragazzo che viene da fuori, e allora si mettono pazientemente a spiegarti (quasi tutti parlano un inglese eccezionale, ma anche chi non lo parla fluentemente vedi che si sforza e si sforza e si sforza ancora, finchè non capisci cosa vuole dirti), indicarti, piuttosto accompagnarti, ma non ti lasciano mai solo al tuo destino. Sembra di essere in Italia!

Civili. Fin troppo. Hanno un senso del dovere allucinante: l'altra sera era il compleanno di Dimed (vedi Chapter2) e abbiamo fatto un barbeque qui al pensionato...il giorno dopo inutile dire che lo spazio picnic che ci ha ospitati era un porcile terribile...al che Giorgio (stiamo naturalizzando tutti i norvegesi affibbiando nomi italiani a destra e a manca), coinquilino di ValeE, alle 9 di mattina, prende e se ne va da solo a pulire. Ok, è così che si fa, però non gli è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di aspettare che qualcuno si alzasse per pulire tutti insieme...è solo un esempio tra i tanti. D'altronde basta far due passi per le strade e per i boschi e ci si accorge immediatamente che, a confronto, la Svizzera è un paese zozzissimo...

Cocciuti. Due referendum per entrare nell'EU e due sonanti NO. Tra un po' ce ne sarà un terzo e già vedi il partito del no agguerritissimo per le strade...E poi tendenzialmente se ne infischiano, ad esempio delle leggi internazionali della pesca; da decine di secoli pescano quanto vogliono e quando vogliono e non pensano nemmeno lontanamente di smettere di farlo per volere di qualcun altro. Ma la cocciutaggine più straordinaria la mostrano nei confronti della natura: ok, è una nazione stupenda con una natura che a volte toglie veramente il fiato...però a volte vivere su un'isola sperduta nell'oceano artico può essere scomodo...se devi tornare sulla terra ferma come fai? Va' beh, dai, costruiamo un ponte lungo 5km, che problema c'è? Tra Aurland e Laerdal la strada è lunga, tortuosa, stretta...semplice, costruiamo il tunnel più lungo del mondo (24,5km). Sono straordinari: non chinano la testa di fronte a questa natura spesso generosa (mare più pescoso del mondo, milioni di tonnellate d'acqua dolce, ecc.), a volta un po' maligna (25.000 km di coste, paese più piovoso d'Europa, migliaia di kmq all'interno e al nord in cui per 6 mesi l'anno è impossibile transitare, ecc.) e costruiscono infrastrutture che hanno veramente dell'incredibile!
Ecco, una cosa devo segnalare: non si arrendono alle distanze, al freddo e a mille altre cose. La pioggia (e non parlo di due goccioline ogni tanto: qui degli ultimi dieci giorni sette sono stati seriamente piovosi), invece, non la prendono di petto, ma la vivono con molta filosofia: se la prendono in faccia, senza problemi.

Patriottici. Un po' perchè mi ero stufato di tutti sti aggettivi che iniziano per C, e un po' perchè effettivamente ogni casa ha esposta la sua fiera bandiera norvegese. Che, tra parentesi, non è rettangolare ma triangolare, stretta e lunga, un giorno faccio una foto e la posto.

Ciò detto, capirete che ai norvegesi - e alla loro splendida terra - mi sto affezionando...bella e brava gente.

Ciao a tutti miei cari!

PS.
Foto1) 4am: gemellaggio italo-spagnolo di fronte a una "Pizza Grandiosa tomato and polse"
Foto2) Con l'università si inizia a fare sul serio...
Foto3) Giordana e ValeP ci regalano un sogno: LASAGNE A BERGEN!


2 Responses to “Chapter3. I Norvegesi”

  1. Anonymous Anonimo 

    e questo commento qui sopra cos'è??? jaco chiama maria lillà e intervieni per dio...
    A parte questa piccola digressione... Fuoriclasse non è che resti là e non torni più, vero? Sappi cmq che se vai avanti così mi fai venire voglia di venire in Norvegia... Anzi sono già lì... con un TIR di ombrelli magari guadagno anche qualcosa!!!
    Bellaaaaa

  2. Anonymous Anonimo 

    jacooooooooo!!
    ma ciao! non poteva proprio mancare un mio commento... eh eh. che dire, è una figata avere tue notizie così. però mi aspetto altre chiamate... e altre foto! x il resto ricordati sempre "ci credo una cifra" (ci ha pensato anche eurosport per farti rivivere quella serata)e soprattutto la pacca sulla spalla! nel caso ti mando un altro filmato... ciao mitico!!! alla prossima
    Davide

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