Post scritto e cancellato e riscritto mille volte...
Questa è la versione ultima e definitiva (la prima risale al 10 ottobre, fate un po' voi...).
Inizialmente doveva essere "Cosa mi mancherà", e doveva essere scritto e pubblicato da Bergen il 20. Poi ho deciso che sarebbe stato meglio tornare in Italia per rendermi davvero conto di cosa mi mancasse della Norvegia e di Bergen. E allora oggi, 24 dicembre, vigilia di Natale, via con l'amarcord!
Mi manca la pioggia, che qualcuno mi aveva detto bagnasse Bergen 270 giorni all'anno. O questo qualcuno mi ha detto una cazzata, o tutti i giorni di non-pioggia di Bergen del 2005 sono toccati a noi. Il tempo non è così inclemente, alla fine... Ok, non sono le Bahamas ma neppure La Spezia (meglio conosciuta come 'il pisciatoio d'Italia') o Minneapolis (sticavoli, -20 gradi mi han detto... freschino!). Bergen è climaticamente una Milano più umidiccia, ma non è che piova tutti i giorni.
Ecco, c'è da dire che quando piove, piove di brutto. E in mille modi diversi.
Ora piove a catinelle, con gocce che sembrano gavettoni.
Ora "all'inglese", tante piccole goccioline di quelle che dici 'macchè, non lo apro l'ombr...' e non fai in tempo a dire '...ello' che sei bagnato fin nelle mutande.
Ora smette.
Ora riprende.
Ora un bellissimo arcobaleno fa capolino sul mare.
Denominatore comune dei giorni di pioggia: un vento che spazza. Impossibile aprire l'ombrello, impossibile proteggersi più di tanto. Ma alla pioggia di Bergen mi sono abituato, e ora anche lei un po' mi mancherà.
Mi manca la mia cameretta.
Il 12 agosto, appena entrato, mi è sembrata fatiscente, con una vista mozzafiato quando c'era luce (dalle 7 alle 22.50) e tristemente vuota.
Il 20 dicembre l'ho lasciata fatiscente, con una vista mozzafiato quando c'è luce (dalle 10 alle 15) e pienissima di bei ricordi.
Mi manca Hatleberg.
Impossibile dimenticare il mitico pensionato di Bergen. Ad ogni ora del giorno e della notte, sempre qualcuno in giro. Dalle lavanderie, alle cucine una-più-zozza-dell'-altra, ai corridoi, all'ascensore. Ogni cucina una cena, ogni cucina un party.
E poi incredibile il C building, dove c'è una silenziosissima reading room... con accanto un tavolo da biliardo, il proiettore e tre televisioni: l'ideale per concentrarsi.
E ancora il barbeque, e le battaglie a palle di neve, come bambini.
E l'housekeeper che sarà uomo? sarà donna? sarà?
Mi manca Bergen.
Alla fine è una città davvero carina, piccola, a misura di studente.
Però tranquilla, silenziosa, non trafficata, pulita, piena di graziosi locali, caffetterie. Un posto in cui è impossibile vivere a vita: ma per sei mesi è perfetto, non avrei potuto chiedere di più.
A partire dal 25 Novembre (il Lysfest, una festa in cui viene illuminato un albero di Natale in mezzo al laghetto della città, circondato da 20.000 persone tra cui tantissimi bellissimi bambini che intonano canti natalizi con in mano fiaccole e candele... molto suggestivo ed emozionante, davvero) a Bergen si capisce cosa sia la vera atmosfera natalizia. Alberi di natale dappertutto, luminarie semplici ma curatissime, addobbi, dolcetti, Babbi Natali e gnometti in ogni negozio... e poi, con la neve... indimenticabile.
Ah, dimenticavo, al Lysfest ho conosciuto la prima Babba Natale donna e cinese... straordinario!
E poi il mercato del pesce, con i pantaloni che si inzuppano e la sera i gatti che ti inseguono; e Bryggen, gioiello di legno perfettamente conservato, in cui entri ed è subito diciassettesimo secolo; e Fløyen, la vista mozzafiato su Bergen e il suo fiordo (?) e i suoi sette colli (!!!).
Mi manca il Kaffekompaniet.
Una minuscola caffetteria dietro alla funicolare per Fløyen. Un buco. Con un bagno che è meno di un minibuco. Vetri appannati, quattro tavolini, poche sedie, qualche sgabello, caldo tropicale, profumo di caffè, ma di quello buono, simil-italiano. Tappa obbligata ogni volta che sono andato in centro.
Mi manca anche l'università, dai.
NHH è carina, funzionale, al bar servono anche il sushi, si può entrare a qualsiasi ora del giorno e della notte, la biblioteca ha una splendida vista sul fiordo.
Mi manca anche il Merino building e non l'avrei mai detto. Ok, il sentiero per raggiungerlo è troppo lungo, e viscido in discesa e ripido in salita; però d'estate ci sono i lamponi... e anche d'inverno puoi sentire profumo di bosco.
Soprattutto mi manca la gente.
L'Italian Family, l'International Family e tutte le altre splendide persone conosciute in questi quasi-cinque, fantastici, mesi.
Mi manca tutto tantissimo, davvero, ma in fondo... come l'Italia non ce n'è...
Buon Natale (God Jul!) amici, a presto!