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L'eterogenesi dei fini ('zzo c'entra poi...)


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Uscito dal lavoro, vado in libreria per comprarmi Le Ore di Micheal Cunningham (non la rivista porno, maiali!), libro (capolavoro) che già possiedo ma ho a Genova, e che sento fortemente il bisogno di rileggere stanotte.

Entro in libreria convinto, mi dirigo direttamente allo scaffale dei tascabili Bompiani quando mi cade l'occhio su Chiedi alla polvere di John Fante. Ha una sovracopertina che pubblicizza l'omonimo film tratto dal libro: un film con Colin Farrell di cui avevo visto la locandina settimana scorsa, pensando 'ecco, il classico film che odio e che non andrei mai a vedere, se non per dare un'occhiata di sfuggita alle chiappe di Salma Hayek'.

Sempre settimana scorsa, avevo visto alla tv anche il trailer del film che aveva confermato la mia idea: tipica storia lassativa, però Salma Hayek...

Aggiungiamoci che le sovracopertine promozionali sui libri mi fanno schifo, mi sembrano sempre uno squallido tentativo di agganciare un libro spazzatura al traino cinematografico.

Insomma, libro che avrei potuto comprare solo per pulirmi le chiappe ora che la carta igienica è finita e la Standa è chiusa. E poi in testa solo Le ore, pensiero fisso da stamattina...

Prendo in mano il libro di John Fante solo ed esclusivamente perchè un post di Wittgestein a riguardo mi aveva incuriosito, giorni fa.

E taaaaaaaaaaac, leggo in alto che è edito per una collana che si chiama I libri di John Fante a cura di Emanuele Trevi. Emanuele Trevi... mumble mumble... Mi si apre il cassettino della memoria (come dice Jerry) e ricordo che Marco me ne ha parlato benissimo, è un tipo giusto, una gran testa, uno che scrive bene. Partendo dalla mia idea che chi scrive bene prima ha letto meglio, mi fido di Marco e mi convinco che sicuramente è un prodotto di qualità.
Scendo a centro pagina e leggo una parte dell'introduzione al libro, firmata Alessandro Baricco. Un altro che so per certo legge grandi cose e non regala complimenti a destra e a manca. Parla di John Fante come uno dal 'talento bestiale'.

Lo compro, è per forza un gran libro, me lo sento, vi saprò dire, nel frattempo Cunningham aspetterà il mio rientro a Genova.


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